Getting my shit together

05:43


Sono le 4.34 del mattino e non riesco a dormire, soffro di insonnia da una vita e questo è il mio super potere, in realtà non proprio, perchè mi sveglio sempre come uno zombie, ma queste notti mi hanno aiutata a scoprire le cose più interessanti e strampalate.
L'altro ieri ho ricominciato la mia vita da universitaria, mi sarebbe piaciuto scrivere qualcosa riguardante tutto il tempo che è passato dal mio periodo bocconiano a questo nuovo inizio, tipo tirare le somme e visto che sono qua e adesso sono le 4.39 penso proprio che sia giunto il momento.
Premetto dicendo che il più delle volte non faccio le cose per un secondo fine, non scrivo qua per diventare famosa o avere un sacco di followers, non ne ho la pazienza e mi toglie troppa linfa vitale.
Detto questo, vi spiego cos'ho fatto in tutto questo tempo perchè se siete qua un po' di cazzi miei ve li volete fare, almeno spero.
Dopo una carriera da modella iniziata più o meno in questo periodo dell'anno scorso, mi sono resa conto che non era per niente la mia strada, il bello è che pensavo sarebbe stato fantastico, mi ero martoriata fisicamente e psicologicamente per anni per poi scoprire che non era la scelta giusta, non per me. Beh, tentar non nuoce.
Dopo ho lavorato per un'agenzia di comunicazione per sei lunghi mesi. Penso sia stata l'esperienza più significante della mia giovane esistenza, ho potuto vivere sulla mia pelle l'esperienza a 360 gradi dell'essere un creativo, che va dal successo di un'idea allo stress psicologico di dover consegnare l'ennesima idea al tuo capo sapendo che non andrà a buon fine. Ma in questi sei mesi sono cresciuta come mai nella mia vita, ho sviluppato le mie capacità e ho finalmente capito cosa voglio fare anche se il più delle volte non riesco a spiegarlo molto bene alle persone, beh, sono logorroica quindi punto sempre sulla confusione generale delle 10 parole al secondo con cui stendo la gente, chi mi conosce personalmente sa di cosa parlo.
Il mio periodo a Milano era scandito dalla Routine, dai acqua alle piante (ah mi sono anche appassionata all'indoor gardening anche se con risultati non proprio altissimi), fai esercizi, preparati, porta il fratellino (Christian, per chi non lo sapesse) a scuola, corri fino in stazione, treno, metro, tram, piedi e ufficio e poi di nuovo piedi, tram, metro, corsa per prendere la coincidenza, metro, treno e Riccardo.
Ho aperto un nuovo blog che sinceramente non mi piace moltissimo perchè non riesco a personalizzarlo e non lo sento mio, scrivevo sempre le solite cazzate ma ero molto più asettica.
Poi ho scoperto l'importanza dell'amicizia e dell'amore.
Ho perso quasi tutti i conoscenti, o quelli che erano la via di mezzo tra amici e conoscenti ai quali non so bene dare un nome (quasi amici?) così da capire che un amico ce l'ho, Mi ricordo quando mia mamma ha conosciuto Luigi e mi ha detto che era strano, io le ho risposto con un "Ma' guarda che io sono strana quanto lui, l'unica cosa è che  non te ne rendi conto perchè sono tua figlia".
Lo adoro proprio per questo, perchè ha deciso di rimanere se stesso anche se il mondo pensa che debba cambiare. Mi finisce le parole e scrive in chat in modo insopportabile:
ciao
come sta
il mio
panda marrone (che sarei io)?
oggi ho fatto
questo
e
quest'altro.
Il bello è che gli avrò detto un miliardo di volte che mi da sui nervi, ma a lui non interessa e io sono felice che lui sia così.
Riccardo è la mia dolce metà, siamo la cosa più insopportabilmente dolce che esista.
Siamo bellissimi, non odiateci.
Per il resto non è successo molto altro in questi mesi, nulla di particolarmente eclatante, ho semplicemente imparato a vivere, ad essere felice dello sbocciare dei fiori in primavera, del ridere delle mie cazzate con Riccardo, del tram tram giornaliero ma anche ad accettare lo stress e l'angoscia, la disfatta e il fallimento. Ho smesso di scrivere post su facebook saltuariamente e di postare foto su instagram, ho smesso anche di fotografarmi perchè l'arte dell'autoscatto è morta quando hanno coniato il termine "selfie", ho anche odiato la fotografia per un periodo di tempo e successivamente anche me stessa, che non era più la ragazza fotogenica di un tempo, non più la modella, non più la musa di qualcuno,
Il mio anno sabbatico me lo sono presa, non sono andata in Tibet, non ho fatto l'interrail e nemmeno la raccoglitrice di frutta in Australia che va tanto di moda adesso. Sono stata a qua, a casa mia, a provare a dare un senso a questa difficile esistenza, resa ancora più difficile da grandi decisioni che ti trovi a fare quando non sai ancora chi sei. Ho ritrovato una parte del mio io senza dover scappare da casa mia, senza sentirmi in dovere di partire per quell'isola che non c'è che oggi banalmente chiamiamo "estero".


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